CLEMENTE XI, Giovanni Francesco Albani (1700-1721) - Piastra, an. XIII, Roma.

Stima: € 2.800,00 - € 4.000,00
Base d'asta: € 2.800,00
Argento, 31,84 gr. - Diam. 44,2 mm.
Dritto: Stemma semiovale in larga cornice tra due rami di palma decussati , due maschere, una sopra e una sotto, sormontato da triregno e chiavi decussate; - Rovescio: L'obelisco sul basamento, senza piazza.
MIR 2271/1, Muntoni 38 Rarissima
Magnifico esemplare con patina di vecchia raccolta.
Bello SPL

Proveniente dalla prestigiosa Collezione ANPB, messa all'incanto nell'asta Varesi 69 del 7 ottobre 2016, lotto 1587.
Si allega cartellino.

Nell'ambito della piazza del Pantheon, l'attuale piazza della Rotonda, Clemente XI decise di far restaurare anche la fontana, che era stata eretta da Gregorio XIII (1572-1585) su disegno di Giacomo della Porta nel 1578, dove già ne esisteva una semplicissima, posta da Eugenio IV (1431-1447) per raccogliervi l'acqua di una sorgente naturale.
L'architetto Filippo Barigioni (1672-1753) progettò una nuova fontana, sfruttando comunque elementi di quella già esistente.
Eliminò il catino del Della Porta e sostituì al semplice stelo che lo sorreggeva una scultura, opera di Vincenzo Felici (1657-1715), rappresentante un ammasso di rocce, erbe e delfini.
Lo stesso architetto si preoccupò di far trasportare sul luogo un obelisco egiziano con iscrizioni risalenti al periodo di Ramses II, proveniente da Eliopoli, portato a Roma in epoca imperiale da Domiziano e ritrovato nel 1373 in piazza San Macuto (cit. Alessandro Toffanin, MIR Stato Pontificio, vol. III, pag. 424).
Il trasporto del monolite avvenne abbastanza celermente, ma maggiori preoccupazioni diede il suo innalzamento, tanto che il Barigioni si vide costretto ad arretrare tutto il complesso della fontana e a costruire un basamento con sette gradini.
La piastra con il solo obelisco Macuteo, pur non portando alcuna firma, è anch'essa da attribuire a Ermenegildo Hamerani, dal momento che il padre, Giovanni Martino, da qualche anno era stato colpito da un ictus, che lo aveva reso praticamente inattivo. (Cit. Giancarlo Alteri, Mirabilia Urbis in Nummis, pp. 88-89).