CARLO ALBERTO (1831-1849) - 100 lire 1842, Torino.

Stima: € 7.000,00 - € 10.000,00
Base d'asta: € 7.000,00
Oro, 32,24 gr. - Diam. 34 mm.
Dritto: Testa nuda a sinistra, nel taglio del collo FERRARIS; - Rovescio: Stemma crociato e coronato, con il Collare dell'Annunziata, tra due rami di lauro.
Nomisma 633, Gigante 12 Molto raro
Esemplare di qualità inusuale per questo raro millesimo.
m.SPL

Figlio di Carlo Emanuele di Savoia-Carignano e Maria Cristina Albertina di Sassonia-Curlandia, Carlo Alberto nacque a Torino il 2 ottobre 1798. I genitori, di tendenze liberali e filo-francesi, aderirono alla Repubblica Piemontese nel 1798, anche se furono sempre visti con grande diffidenza da parte dei rivoluzionari.
Dopo il trasferimento forzato in Francia, crebbe a Parigi vivendo in modeste condizioni economiche, soprattutto dopo la prematura morte del padre. Nel 1810 ottenne il titolo di Conte dell'Impero e nel 1814 divenne sottotenente dei dragoni dell'Impero francese.
Con la caduta di Napoleone, venne richiamato a Torino da Vittorio Emanuele I in quanto Principe ereditario e sottoposto a un rigido indottrinamento volto a eradicare le idee napoleoniche e liberali.
Visto con diffidenza dalla famiglia reale, soprattutto da Maria Teresa d'Austria-Este e da Carlo Felice, il giovane Carlo coltivò amicizie nel mondo liberale, avvicinandosi ad aristocratici affiliati alla carboneria.
Con l'esplosione dei moti rivoluzionari a Torino e l'abdicazione di Vittorio Emanuele I, il 13 marzo 1821 fu nominato Reggente. La sera stessa promulgò la Costituzione. Carlo Felice sconfessò immediatamente il suo operato, intimandogli di abbandonare Torino e mettersi alla guida delle truppe di repressione.
Caduto in disgrazia agli occhi dello zio ed esiliato in Toscana, si prodigò in tutti i modi per riabilitarsi, partecipando anche alla campagna militare per sopprimere i rivoluzionari in Spagna (1823).
Nel 1831 succedette a Carlo Felice come Re di Sardegna, proseguendo nella politica conservatrice e reazionaria. Nella decade successiva, iniziò ad adottare politiche più liberali e riformiste, introducendo la Costituzione nel 1848, nota come Statuto Albertino.
Durante le rivoluzioni dello stesso anno, Carlo Alberto sarà parte attiva nella Prima guerra di indipendenza italiana contro l'Austria. Nonostante le iniziali speranze di successo, la guerra si concluse con una cocente sconfitta per il regno sardo. Dopo la tragica battaglia di Novara, che mise fine al conflitto, Carlo Alberto abdicò in favore del figlio, Vittorio Emanuele II, e si ritirò in esilio a Oporto, in Portogallo, dove morì il 28 luglio 1849.